DOVREMMO
di Ana Blandiana
Dovremmo nascere vecchi,
Saggi,
In grado di decidere il nostro destino nel mondo,
Sapere quali strade partono dal bivio primordiale
E che di innocente sia solo la voglia di camminare.
Per poi diventare via via più giovani, camminando,
Maturi e forti raggiungere la porta della creazione,
Oltrepassarla e inoltrarsi nell'amore adolescenti,
Essere bambini alla nascita dei nostri figli.
Che allora sarebbero comunque più vecchi di noi,
Ci insegnerebbero a parlare, ci cullerebbero per farci addormentare,
Noi scompariremmo sempre di più, diventando sempre più piccoli,
Come un chicco d’uva, come un chicco di caffè, come un chicco di grano…
IL TERMOMETRO
di Ana Blandiana
“L’importante è non perdere le staffe”,
Sentivo sempre,
E immaginavo le staffe come delle palline di mercurio
Irrequieti, difficili da controllare,
e sempre pronte a smarrirsi,
E che mi sarebbe piaciuto
Raccogliere in un’unica bolla scintillante,
Come avevo fatto una volta
Quando si era rotto il termometro,
E avevo raccolto nel palmo
Il suo sangue argenteo.
Mi ero addormentata allora – mi ricordo –
Cercando disperatamente di prendere sonno,
Stringendo il pugno con ostinazione
Attorno al nocciolo vivo,
Mentre sentivo
Le parole ansiose degli adulti:
Non dobbiamo perdere le staffe…
SENZA DI TE
di Ana Blandiana
Senza di te ho freddo,
Non ho mai capito
Come fa l’aria
Ad avvertire la tua partenza.
L’universo si contrae
Come un pallone scoppiato
Deponendo i suoi stracci freddi su di me.
Il cane nero
Sdraiato delicatamente con la pancia sulla neve
Si alza e si allontana
Fissandomi negli occhi,
Rifiutando di dire il suo nome.
Incomincia a fioccare.
Mi brucia la pelle
Nel luogo in cui ti sei strappato da me.
E ho freddo,
Quando sento come cade morbida,
Insieme alla neve,
Anche questa preghiera rivolta a nessuno.
UN ALTRO PASSO
di Ana Blandiana
Sono così poche le cose che so fare,
Né pesche come i peschi,
Né uva come le viti,
Nemmeno noci,
Come gli alberi dall’ombra amara
E dal fruscio delicato,
Una sola cosa so fare
Con straordinaria perizia:
So morire.
Non mi vanto,
So morire come in pochi lo sanno fare–
Prima mi copro di silenzio,
Poi di deserto
E in questo modo parto lentamente, un passo,
Un altro passo, e un altro ancora,
Fino a quando di me non rimane altro
Che la voce
Posata sontuosamente
Nella bara di un libro.
Non mi vanto,
Credetemi, so morire
E so, soprattutto, risuscitare,
Ma questo è, chiaramente,
Molto più facile.
MI SONO STANCATA
di Ana Blandiana
Mi sono stancata di rinascere da un’idea,
Mi sono stancata di non morire –
Ho scelto una foglia,
Dalla quale rinascerò,
A sua immagine e somiglianza, lentamente
La sua fresca linfa penetrerà il mio corpo
Mentre le nervature fungeranno da fragili reliquie;
Da essa imparerò a tremare, a crescere,
E scintillare per il dolore,
Poi imparerò a staccarmi dal ramo
Come si stacca una parola dalle labbra.
In quel modo innocente
In cui
Muoiono
Le foglie.
UN TEMPO GLI ALBERI AVEVANO OCCHI
di Ana Blandiana
Un tempo gli alberi avevano occhi,
Lo posso giurare,
So di sicuro
Che vedevo quand’ero albero.
Ricordo che mi stupivano
Le strane ali degli uccelli
Che mi passavano davanti,
Ma se gli uccelli sospettassero
I miei occhi
Questo non ricordo.
Invano cerco gli occhi degli alberi ora.
Forse non li vedo più
Perché non sono più un albero.
O perché sono calati lungo le radici
Dentro la terra.
O magari
Chissà
Sarà sembrato solo a me
E gli alberi erano ciechi sin dal inizio…
Ma allora perché
Quando mi avvicino a loro
Sento come
Mi seguono con lo sguardo,
In un modo a me conosciuto,
Perché, quando stormiscono e battono
Le loro mille palpebre,
Ho voglia di gridare –
Cosa avete visto?...
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